"Ci andavo da ragazzo, non ancora patentato ci veniva la mia famiglia e si diceva andiamo alla cantina... Perché di questo si trattava.. Un modestissimo camerone dove si beveva vino, si facevano merende e si mangiava qualcosa, quello che decideva Italo, il capostipite. Dopo 50 anni ci torno ancora volentieri e il locale è sempre quello. Oggi in mano al sig. Massimo, figlio di Italo che gestisce solo a pranzo questo locale davvero unico nel suo genere,.. Inutile scrivere dei difetti o catalogare il genere... È un qualcosa che non esiste più.... Immaginate di andare a mangiare da un vecchio zio più o meno all 'improvviso, e che vi dica vediamo cosa posso fare... . Fa tutto lui... Apparecchia, sparecchia, cucina... Avanti e indietro...a volte perdendosi in pensieri e discorsi tutti suoi... Inutile cercare di interagire.... Vi porterà alcune bruschette e un piattino di affettato... Di solito c 'è un solo sugo declinato con fettuccine o gnocchi o rigatoni... Non chiedete carbonare, cacio e pepe, frutti di mare.... Il secondo è sempre a base di salsiccia e patatine, ottime, poi forse del pollo alla cacciatora, ottimo... Insomma quello che ha trovato quella mattina... Non pensate neanche lontanamente a fritti di paranza, saltimbocca, straccetti o altro.... Poi vino dei castelli, frutta.... Quello che può offrirti Ti offre. Il suo cuore, il cuore appunto di un parente che ti accoglie. Non andateci per occasioni mondane, non pensate di fare figure eccelse con invitati ai quali tenete, se avete amici o partner snob tirate dritto e non fermatevi neanche... Io vado spesso solo col mio fumetto e mi rilasso da Dio. Mangio bene senza pretese, pago una sciocchezza e non chiedo altro... Anche il wc è dei tempi antichi.... Non fa niente... Per me è consigliato sempre...."
