"Ogni giorno, quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi.” ERACLITO Non è facile prendere in mano la gestione di un ristorante famoso con una storia importante alle spalle, rinnovarlo senza perdere il passato, affrontare due anni di pandemia ed essere ancora li sul pezzo. Personalmente sono affezionato ad Oreste con il suo arredamento anni 60, con quelle sedie Cassina, quel teak alle pareti che gli arabi volevano comprare a peso d’oro, con quelle posate da sollevamento pesi che non esistono piu’. La nuova direzione ce la mette tutta; personalmente ho trovato il direttore di sala gentile ed ospitale ed impegnato ad affrontare quel passaggio delicato tra passato e futuro, spesso non facile già in tempi normali. Oreste va visto, va assaporato. Salite al primo piano e soffermatevi a guardare il locale dall’alto immaginando di essere nel ‘60 e vedere Enzo Ferrari che nel tavolino più in disparte si gusta la famosa coppa di Oreste di cui era ghiotto. Oggi i piatti della tradizione si mischiano a quelli di innovazione. Bollito di inverno su prenotazione in anticipo. Il Lambrusco di sorbato è sempre li ma e’ biologico. Il tortelli alla zucca sono degni di menzione. Forse il conto e’ un po’ salato ma la storia e la posizione hanno un dovuto obolo. Impegnatevi, come state facendo, e manterrete alto l’onore di questo storico ristorante."